giovedì 31 dicembre 2009

OT : "Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero?"

Fosse finito l'anno scorso il decennio avremmo detto che gli anni zero hanno dimostrato che il capitalismo alla fine non era il migliore dei modi (modi non mondi) possibile e che il mondo cmq poteva rinascere visto che l'america ha svoltato con un presidente nero (il nero a fine decennio andava tantissimo, invece ora va il blu). Invece dopo solo un anno siamo confusi e felici che il capitalismo alla fine ha retto consentendo a pochi di stare bene e a molti di stare peggio e che obama si e' gia' meritato un premio nobel sulla fiducia.
Degli anni zero ci ricorderemo un terremoto uno tsunami, facebook e wikipedia, la riabilitazione di craxi di andreotti , le torri gemelle e la guerra al terrorismo, l'influenza A, la mucca pazza e l'aviaria e ryan-air.
Negli anni doppio zero, abbiamo avuto conferma che morto un papa se ne fa un altro e che l'Italia poteva veramente vincere un mondiale.

Io personalmente li ho iniziati facendo il militare e li finisco finalmente padre, in mezzo sono stato e sarò ancora marito di un'ormai mamma, figlio di ormai nonni e fratello sempre meno maggiore ma anche nipote di nonni e zii che non ci sono più. Sono andato a tanti funerali e a tanti matrimoni, in chiesa e in comune anche di uomini con uomini, a qualche battesimo, solo in chiesa. Insomma tipo "la meglio gioventù".
Solo ora che sono finiti ho scoperto che erano gli anni zero, i prossimi come si chiameranno?
La piccola ha tre mesi, nel 2010 avrà un anno, nel 2011 due nel 2019 dieci, per tutto il prossimo decennio per ricordarsi la sua età basterà sommare le ultime due cifre, eppure se penso a lei nel futuro me la immagino solo quando sarà nonna e i nipoti diranno di lei che "la nonna Tea e' del nove" perché chi nasce nel nove può solo essere anziano (..e speriamo saggio), e' giovane solo chi nasce negli anni sessanta (ho sempre pensato sesanta con una "s") o settanta e irresponsabile chi nasce negli ottanta.
Felice anno e decennio nuovo.

lunedì 21 dicembre 2009

Se continui a fare i capricci, ti mando al nido!!!!! (2)

riporto uno stralcio di un articolo interessante letto sulla Repubblica di Venerdì (oppure qui), un interessante spunto che rimette in discussione la necessità di mandare i figli al nido per farli socializzare:

"..a questi bambini viene chiesto fin dalla più tenera età di diventare dei soggetti sociali, di vivere in comunità. Esperienza che stimola al massimo le loro competenze, se l' asilo o il nido sono validi, e che supplisce alla loro condizione di figli unici, ma che li porterà poi nell' adolescenza ad avere un bisogno assoluto del gruppo degli amici. E quella capacità di socializzare che rassicura tanto le mamme e i papà nell' infanzia, fa paura invece nell' adolescenza. Perché capita che poi a questi bambini e adolescenti risulti insopportabile stare da soli, nelle ore dei compiti e dello studio, e quindi pur di sentirsi in contatto studiano con la tv accesa, e Msn pronto a captare messaggi e segnali dall' esterno... "

L'affermazione e' del professore Matteo Lancini professore di Psicologia dell' adolescenza all' università Bicocca di Milano.
Estrapolata dal contesto sembra un sillogismo (?) tipo ".se rubi le amarene dall'albero poi da ragazzo rubi le autoradio e poi le macchine da grande.." ( giuro che me lo disse mio padre.. non si sbagliava..sono finito a lavorare in banca), però è interessante sia perché porta un punto a sfavore del nido che sembra sempre la scelta migliore proprio perché permette ai bimbi di socializzare ed imparare fin da subito a stare con gli altri, poi perché pone la tv accesa e il Messenger come strumenti di un adolescente socialmente attivo e non di un ragazzo associale. Se penso alla mia esperienza personale e a come vedo i figli di amici, mi sembra che la televisione accesa sia di default il sottofondo di molte case, quindi se la mamma legge il giornale e il papà cucina mentre ascoltano la tv, allora il bimbo gioca e poi da adolescente fa i compiti sempre con la tv accesa. Io studiavo con la radio, eppure ho frequentato solo l'ultimo anno di scuola materna.
Quando sento lamentarsi degli adolescenti che studiano con chat, blog, facebook e quant'altro ribatto sempre dicendo che e' molto simile al modo in cui si lavora oggi, spesso si ha più di uno schermo davanti, uno per lavorare uno per vedere la mail che arrivano e a cui bisogna rispondere, poi c'e' il cellulare, il telefono fisso e in fine il lavoro standard sulla scrivania, tutto da gestire in contemporanea senza perdere il filo nei vari passaggi. Mi preoccupa di più che mia figlia non sappia starsene da sola, che non si basti, che debba essere in gruppo per esprimersi o peggio per sentirsi sicura. Questo si che mi fa paura.

da About a Boy: http://www.youtube.com/watch?v=csvImP2UUns

mercoledì 16 dicembre 2009

3 mesi con noi

3 mesi non sono tanti, soprattutto se tua figlia e' "una bambina da manuale", che si addormenta con te e si sveglia dopo. Non sono tanti se la prima cosa che fa quando si sveglia alla mattina, dopo 9 ore di sonno senza soste per mangiare, e' una serie di sorrisi. Sono proprio pochi se è così tranquilla e regolare nella sua routine che puoi portarla ad una mostra di Hopper a Palazzo Reale oppure ad un concerto jazz in Brianza. 3 mesi volano via se quando vuoi la porti a cena fuori (...si si lo so non sarà più così non appena vuole gattonare camminare guidare uscire al sabato sera etc etc. Si lo so "vedrai vedrai vedrai.", vedrò vedrò vedrò).
3 mesi sono tantissimi, se penso alle cose che la piccola ha imparato e ha fatto, se penso a quando ancora non sorrideva o non parlava/miagolava mentre ora addirittura, a volte, urla per chiamare il papà - no alla mamma no, con lei non urla. Se penso a quando mi chiedevo "ma vedrà fino a qui?", ora mi segue con lo sguardo, è contenta se sono di fronte e protesta se le do le spalle, riconosce il suo fasciatoio che e' il posto in assoluto dove è più contenta e se la televisione è accesa la guarda. 3 mesi sono lunghi come un intero anno scolastico quando la guardo mentre giochicchia da sola cercando di afferrare l'ippopotamo rosso o il leoncione giallo, oppure quando guarda gli altri bimbi incuriosita.
3 mesi sono sicuramente sufficienti a convincermi che essere papà e' straordinario ma non e' più extra-ordinario, ormai mi sento un papà sempre , quando guido quando lavoro, quando parlo con gli amici o con i miei che ormai sono nonni, insomma e' un po' come se ad un certo punto della vacanza ti rendi conto che la vacanza può continuare e che non devi tornare a casa.

giovedì 3 dicembre 2009

siamo uomini o papà?

dal corriere della sera http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_novembre_30/uomini-reazioni-pericolo-pianto_5d260078-ddb9-11de-a61b-00144f02aabc.shtml



".....potrebbe essere questa la ragione per la quale gli uomini tendono a essere svegliati più facilmente dagli antifurto di un auto, dall’ululato del vento e dall’attacco ronzante di una zanzara piuttosto che dal pianto a squarciagola di un neonato......"



sara' la mia parte femminile ma io sento la piccola se piange (per ora in realta' non piange), cioe' giuro che io la sento che non piange, a volte cerco anche di sentire se respira e se si muove...ma forse e' solo perche' non dormo.....



"...volontari reclutati per lo studio (21 uomini e 19 donne) sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale – una tecnica di imaging biomedico che permette di vedere quali aree cerebrali si attivano eseguendo una determinata attività - mentre venivano loro mostrate immagini negative...."



adesso si spiega tutto, hanno preso 21 uomini non 21 PAPA'.

martedì 1 dicembre 2009

Se continui a fare i capricci, ti mando al nido!!!!!

Ho cercato di lasciare questo post invecchiare per prendere qualche prezioso retrogusto legnoso dalla segatura che riempie il mio cervello, ma nulla da fare non sono riuscito a mettere giù qualcosa di buono. Forse perché oltre a non avere le idee chiare come al solito, questa volta non faccio nemmeno il tifo per una idea. Ho sempre pensato che i bimbi stanno bene all'asilo e che prendere le malattie sia una di quelle cose da cui si deve passare. Però ho sempre modellato questi pensieri sulla mia esperienza personale, e per la mia generazione il nido era il nome di un posto orrendo dove i miei minacciavano di mandare mio fratello se faceva i capricci, quindi l'asilo dei miei pensieri in realtà è la scuola materna; forse prendersi la varicella a 6 mesi o ad un anno è effettivamente un po' presto!?, forse la piccola quando avrà un anno, povera, sarà traumatizzata dal fatto che mamma e papà la salutano alla mattina e riabbracciano alla sera, ed essere sballottata tra asilo e tata, sarà un po' troppo, ovvio che non intendo dire che è "impossibile" o "assolutamente da evitare" ma mi chiedo, al di la dei vincoli economici, qual è la scelta migliore? Mi sembra di aver capito che l'ideale è che il piccolo abbia un'unica figura di riferimento, in assenza del padre e madre, che sia affettuosa come un nonno, stimolante come un papà e severa come un insegnante di asilo, almeno fino a quando impara a camminare e a comunicare quando l'asilo diventa insuperabile in termini di potenzialità di interazione. Ritardando l'inserimento al nido più o meno fino ai due anni le temute malattie troveranno un corpo più pronto ad accoglierle.
Però poi trovi in rete personaggi come Calamiti Jane alias l'autrice di "contro gli asili nido", che sostiene la lotta per il diritto all'accudimento e alla maternità (altra cosa rispetto alle politiche per la natalità fin'ora attuate). Ma in attesa di trasferirci in Svezia dobbiamo scegliere tra nonni tata' o asilo. la mamma non e' tra le opzioni. Anche Eugenia Maria Marzano psicoterapeuta infantile afferma "..lo sguardo della mamma è quel collante che restituisce l'identità al bambino amato. E prima dei due anni questa relazione privilegiata è la base per la sicurezza che gli consentirà di affrontare il mondo". Quindi non e' solo un problema di ammalarsi troppo e troppo presto, è importante anche che il piccolo abbia una figura di rifermento, che se non è la mamma, un po' ci assomigli. Il candidato esprima meglio questo concetto mi verrebbe da chiedere, la Tata è un valida alternativa? Considerare magari la possibilità di una figura paterna rilevante? I nonni? E se la mamma non è così rassicurante? Forse una tata può avere più esperienza, all'asilo c'e' comunque gente professionale, forse differenziare le persone che influiscono sull'educazione, crescita socializzazione del piccolo potrebbe essere una buona strategia di riduzione del rischio di cattiva educazione.....mmh spigoloso e ancora giovane, lasciamolo invecchiare forse il tempo migliorerà questo post..
mary poppins era troppo scontata accontentiamoci di mrs doubtfire, anche se pensavo piu' alla tata francesca cacace.

http://http//www.youtube.com/watch?v=iSKftpjc1Og





venerdì 20 novembre 2009

ANCH'IO AIUTO GIORGIA

copio e incollo dall'appello - per le coordinate clicckare sul banner....

CHI E' GIORGIA...

Giorgia è una bellissima bimba di appena 15 mesi. E' nata con una rara anomalia cellulare che le è stata diagnosticata ancora prima di nascere . Inizialmente fu denominata "Sindrome di Berdon".
Quando è nata, a Roma, lontana da casa, è iniziata la sua battaglia. Spesso tornava in quell'ospedale per le visite ed i controlli e tutto sembrava andasse bene.
Ma un'altra malattia ha voluto attaccarla, il "Morbo di Hirschsprung". E' questo che l'ha portata a Parma. Con il primo intervento le sono stati tolti oltre 53 cm di intestino. Ma subito la piccola bimba ha ricominciato la sua lotta contro una degenerazione totale dell'intestino, tutto portava a pensare ad una conclamazione della prima diagnosi: Sindrome di Berdon.
Altre analisi, altre biopsie e, altri risultati: non è Berdon, la sua anomalia cellulare è nuova, non classificabile!
Il caso di Giorgia è unico in Europa (in tutto il mondo? non si sà, forse!). Il suo intestino non funziona come dovrebbe, è come "impazzito". Due interventi in due mesi. Da quattro mesi non beve e non mangia (a volte al massimo 5 o 10 cc di liquidi chiari - acqua e camomilla in termine medico -). E' alimentata solo con la nutrizione parenterale, a danno degli altri organi (stomaco, fegato, vescica). Da Luglio è ricoverata c/o il reparto di chirurgia pediatrica di Parma, in attesa di un trasferimento in un ospedale parigino (unico Centro specializzato in trapianti in europa), dove si spera che un trapianto multi viscerale le possa regalare una nuova vita.
Giorgia nel suo dramma continua a regalare sorrisi e buffe faccette, piange solo quando i medici devono visitarla o medicarla...come non potrebbe! Le infermiere sono le sue tate, la stanza l'unica casa che inizia a conoscere. Mamma Elisa e papà Salvatore, cercano di farla passeggiare lungo i corridoi (ma ora solo in stanza causa l'influenza), districandosi tra i tubicini che la tengono in vita e, sorreggendo bene la sua manina, perché è là che sta imparando a camminare.
La Francia è la SPERANZA di Giorgia. Sarà nuovamente sottoposta a lunghi esami, estenuanti e dolorosi. Ma, se neanche Parigi potrà aiutarla, i genitori sono prontissimi per un altro viaggio della speranza, a Miami in America.
Purtroppo i "viaggi della speranza" hanno costi molto molto elevati.
Queste spese sono sostenute dalla nostra sanità solo in parte, il resto è a carico dei genitori. Vogliamo aiutarli! Non lasciamoli soli. Possiamo farlo con la nostra sensibilità, il nostro affetto e con un piccolo contributo. Sosteniamo la famiglia.
Per noi è un gesto di solidarietà e partecipazione, per la piccola Giorgia è la sopravvivenza.

"ANCH'IO AIUTO GIORGIA"!
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WHO IS GIORGIA.

Giorgia is a beautiful baby girl just 15 months old. She was born suffering from a rare cellular anomaly which had been diagnosed before her birth. At the beginning it was detected as "Berdon's syndrome"
When she was born, in Rome, far away from her home, her battle has started. Often she was in that hospital for routine checks and everything seemed to be fine.
But another illness has attacked her: the "Hirschsprung disease". Was this one that brought her at Parma. During the first operation, she got removed more than 50 cm of intestine. But soon after, the little girl started again to fight against a full degeneration of her intestine; everything leaded the medical staff to confirm the first diagnosis: Berdon syndrome.
Other exams, checks, biopsy and, again, other results: It's not Berdon; her cellular anomaly is new and unclassifiable!
Giorgia's case is the only one all over the Europe (perhaps all over the world). Her intestine does not work as it should do, it seems like the intestine "got crazy". Two operations in just two months. Since 4 months she can not eat and drinkat all (sometime just 5-10 cc of clear liquids - water and chamomile). She is fed only by parenteral nutrition, which is also damaging other organs such stomach, lever and bladder. Since July, she is hospitalized in the Paediatrics Surgery Division of Parma Hospital, waiting for being transferred to another hospital in Paris (the only specialized transplants centre in Europe), where we hope that a multiple visceral transplants can gift her a new life.
Giorgia, despite to her drama, keeps going to give us smiles and funny faces; she cries only when doctors come to visit her.how she couldn't! The nurses are her baby sitters, the hospital room is the only home she knows. Mummy Elisa and Daddy Salvatore try to make her walk along the hospital hallway (now only in the room because of the flu danger), taking care about the numerous pipes that keep her alive and holding firmly her hand, because she is there learning to walk.
The France is Giorgia's HOPE. There she will be subjected again to long, exhausting and painful exams. But, if even Paris will not be able to help her, Giorgia's parents are ready for another hope trip, at Miami in the USA.
Unfortunately, the "hope trips" are very expensive.
These expenses are just partially covered by the Public Health Department; the remaining costs are fully in charge of the family. We want to help them. Don't live them alone. We can do it with our feeling, our love and a small financial contribution. Let's support Giorgia's family. For us is just a sign of solidarity and participation, but for little Giorgia is the only chance to survive.

giovedì 19 novembre 2009

Bifidus actiregularis **

Come ogni viaggio che si rispetti dopo un po' di giorni che si è lontani dalla propria casa e soprattutto dalla propria toilette, salta fuori un simpatico siparietto di discorsi di merda, nel vero senso della parola: "sei già andato in bagno, si [] no[] tanto [] un po' []?". Nelle vacanze verso il sud del mondo (intendo sempre sud come una cosa molta più positiva del nord, quando ho un dubbio vado sempre a sud per cercare ciò che mi piace di più!tipo una moglie) il problema è che magari all'inizio si stenta un po' ma poi è quasi sempre troppa, troppo velocemente e troppo ….., poi ci sono i viaggi tipo in barca in cui allora si e' un po' inibiti dal dover poi azionare la pompa a mano o dover dichiarare l'inagibilità' del bagno agli altri componenti della ciurma. Anche in questo viaggio nella mia paternità è arrivato il momento di questo organico siparietto.
Come l'igiene anche la cacca è un vera fobia da genitore, il manuale e' quasi categorico: se il neonato prende l'artificiale la stitichezza e' assicurata, se segue un allattamento naturale l'evacuazione avviene dopo ogni poppata oppure una volta a settimana. Praticamente non ci sono regole, quindi si dovrebbe stare sempre tranquilli, al limite preoccuparsi se il neonato fa degli sforzi sovraumani per partorire dei sassolini. Invece il vero papà premuroso, ma anche la mamma, vorrebbe vedere il proprio frugoletto riempire il pannolino ogni poppata con una regolarità che nemmeno la figlia di alessiamarcuzzi alimentata con Activia fichi&kiwi riesce ad avere. E' così bello quando e' tanta, ti riempie di soddisfazione e sicurezze; la bimba ha mangiato, ha digerito, non può avere quindi mal di pancia, e il pannolino scelto (se ha tenuto) e' della grandezza e marca giusta. Se però non succede?. Ansia! allora piangerà perché ha mal di pancia, anche se in realtà piange fa 10 sorrisi e poi magari ripiange - non credo che una bimba con il mal di pancia faccia dei sorrisi di circostanza per nono sembrare imbarazzata-. Allora la mamma avrà mangiato qualcosa di astringente preparato dal papà su cui ricade la colpa. Allora si deve correre in farmacia a recuperare una peretta oppure dal fruttivendolo a recuperare un mazzetto di prezzemolo, da inserire per 3 cm, PER 3 CM, TRE CENTIMENTRI DENTRO MIA FIGLIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ASSOLUTAMENTE NO,non e' la ciotola del pinzimonio!


La mia ricerca e' sempre un po' distorta, vivo le mie fobie in piena coscienza della loro natura e quindi vado alla ricerca di buon-senso medico non comune che mi dica cose che in cuor mio già immaginavo. Per i bimbi allattati al seno non c'e' una regola i neonati possono fare la cacca dopo ogni poppata oppure una volta sola alla settimana, un bambino e' stitico solo se è chiaro che fa degli sforzi incredibili e il risultato è particolarmente solido, ma anche in quel caso l'utilizzo di cose di cui non ci ha fornito il creatore, medicinali, cateteri e pompette e' sconsigliato. Anche gambi di sedano o prezzemolo sono sconsigliati. La logica e' che sono cose che il bambino deve imparare a fare in modo autonomo, imparando ad utilizzare i propri muscoli, al massimo si può aiutare il piccolo con un massaggino sulla pancia in senso orario e alzandogli le gambine, come sicuramente accidentalmente abbiamo notato che ha quell'effetto. (fonte
http://www.uppa.it/dett_articolo.php?ida=528&idr=35&idb=59 )

Prima di regalarvi un capolavoro della coppia Caviziel-Piumini vi rivelo che la piccola non ha fatto la cacca per 24 ore, in piena fase illuministica ieri ho comprato le zucchine da fare alla mamex, devo averlo letto da qualche parte, forse il calendario di frate indovino.


**lo sappiamo tutti che il bifidus actiregularis e'un nome di fantasia!

lunedì 9 novembre 2009

why dirt is good!

Per nove mesi abbiamo mangiato delle fantastiche insalate condite con olio extra vergine d'oliva (produzione propria), aceto, sale ma soprattutto con un ingrediente speciale molto saporito la Amuc**na. Adesso dato che vorremo che anche nostra figlia apprezzasse i piaceri della tavola, le stiamo insegnando a prendere il ciuccio al sapore di shampoo sterilizzante C**cco, alternato al biberon superpulito al sapore di ammoniaca, M***on.
Non mi davo per vinto sono durato due giorni a mettere il biberon e i ciucci in quella soluzione supershamposa, ogni volta brontolavo, ogni volta la mamex mi dava del brontolone.

Assolutamente per me era impensabile togliere il biberon dalla soluzione e riempirlo di latte senza prima sciacquarlo, il punto e' che per togliere tutto il detergente, cioè fino a che vedevo che smettesse di fare schiuma erano necessari svariati risciacqui (inutile cercare di togliere anche il profumo di shampoo, non andrà via mai), ovviamente utilizzavo le mie mani quindi addio sterilizzazione. SI SI SI lo so sono un uomo di altri tempi, ora ci sono gli sterilizzatori a vapore. SI SI SI lo so sono un consumista basta far bollire il tutto. Infatti facciamo bollire tutto, così adesso brontolo perché vedo il calcare (sarà calcare???) galleggiare nell'acqua e vedo il calcare iniziare a conquistare le tettarelle, se asciugo bene vinco la mia battaglia contro il calcare, ma con cosa asciugo? Con garze sterili??... insomma a mio modesto parere la sterilizzazione non serve perché la tettarella non arriva sterile alla bocca della bimba e cmq la sterilizzazione non serve perché la bimba ciuccia le sue manine che non sono sterili sicuro, ciuccia i capezzoli della mamma che sono pulitissimi anche perché fa la doccia ad un temperatura altissima, ma non arriva a metterle a bollire, e quindi non sono sterili, e la bocca gliela puliamo con uno dei suoi cento bavaglini ma non lo cambiamo ogni volta che le puliamo la bocca, e quindi latte, polvere, saliva, tutto e' tranne che sterile.
Se mettiamo su google "sterilizzazione + neonato" otteniamo migliaia i pagine di vendita sterilizzatori a caldo a freddo e tiepidi, centinaia di post in newsgroup di mamme che elencano le cose indispensabili, qualche lista nascita, pochi articoli in cui si indica che E' NECESSARIO sterilizzare tettarelle ciucci e biberon, tant'e' che nessuno sa fino a che età si devono utilizzare. Qualche articolo che spiega che effettivamente NON E' NECESSARIO: tra questi un intervista alla CBS dell'autrice, illustre immunologa, del libro "why dirt s good", Mary Ruebush, in cui si afferma che l'abuso di igiene, disinfettanti, antibiotici, detersivi antibatterici e sterilizzatori per biberon sta facendo diffondere in modo spaventoso allergie, asma e persino malattie autoimmuni. Infatti dice la Ruebush il sistema immunitario di ogni bambino deve essere esposto a un bel po' di sano, onesto sporco per svilupparsi correttamente.
In Italia la dott.ssa Pignotti, autrice del libro "Nato piccino picciò, l'assistenza e la cura del neonato nato piccolissimo", alla precisa domanda "fino a quando di devono sterilizzare biberon e ciuccio?" risponde "solo nelle primissime settimane di vita. Quella della necessita di sterilizzazione di ciucci e biberon e' un idea curiosa, che va avanti da sempre, ma priva di una vera base scientifica. Il lattante non ha la bocca sterile e non ha necessità di utilizzare per mangiare o per giocare gli oggetti sterili. Naturalmente tutto deve essere ben pulito, lavato, con sapone neutro e sciacquato bene, al massimo si può dare una bollita ai vari oggetti usati, per una ventina di minuti" infatti l'intestino del neonato e' già pieno di germi che trovano, nella concorrenza reciproca, il loro equilibrio e sono, nel loro insieme, utili per una serie di funzioni. La carica batterica normalmente presente nel mondo che circonda il neonato e' parte integrante dell'ambiente. Che deve essere conosciuto dal piccolo e contro il quale egli avrà modo di sviluppare difese idonee.

Segnalo anche:
Dermoblog- Un po' di sporco fa bene
Crisis? what crisis? - Pulizie Più della biologia poté la chimica..

martedì 3 novembre 2009

The babywhisperer

Incredibile non me lo aspettavo, tracy hogg e' morta, o meglio era già morta quando ho iniziato il libro e quando me lo hanno consigliato, forse il fatto che tutti dicono "la tracy dice che","tracy hogg sostiene che" non lascia per nulla immaginare che no sia più viva.
Il linguaggio segreto dei neonati e' un bellissimo libro. Non tanto per il metodo che propone o per come e' scritto, ma perché mentre sei ancora in gravidanza in attesa che la tua nuova vita inizi, ti dice quali saranno i problemi da affrontare i dilemmi che ti porrai, cosa ti aspetta. Easy più che il metodo e' l'elenco delle nostre preoccupazioni: EAT- starà mangiando poco ,abbastanza o troppo? Perché e' pigra a mangiare di mattina quando c'e' latte in abbondanza e affamata di sera quando sono necessari i rinforzi (aggiunta); ACTIVITY- cheffaccio la lascio li da sola? povera non si annoia?, posso continuare a giocare oppure la agito troppo?; SLEEP - dovrebbe addormentarsi da sola (!!si magari dopo aver lavato i bodyni e sterilizzato il biberon!!) non la sto viziando portandola fuori in carrozzina o cullandola in braccio per addormentarla? YOU - come diceva Ligabue non c'e' tempo per noi, qui non ci sono dubbi o domande e' un affermazione.
Tra i vari suggerimenti, quello che più utilizzo e' l'idealizzazione di un cerchio di rispetto intorno alla piccola, e ogni volta che vado oltre questo cerchio chiedo il permesso e le spiego cosa stiamo facendo e cosa dobbiamo fare. Il suggerimento più divertente invece e' quello della televisione, ho preso un cartoncino con delle righe verticali colorate e l'ho posizionato a circa 40 cm dalla piccola che lo guarda intensamente, interessata e coinvolta, tracy dice che i neonati vedono quelle righe muoversi, funziona.

lunedì 12 ottobre 2009

Un bimbo ti cambia la vita.

Si lo so ad un papà meno, però la cambia.
A me piace tantissimo questa nuova vita, forse perché e' solo un mese, forse perché ho avuto nove mesi per pensarci e per fare cose che adesso sono un po' più difficili, forse perché cmq ho 34 anni e avendo programmato/desiderato di diventare papà tante cose le ho fatte per tempo. Tipo ho sempre detto prima un viaggio in America del sud poi devo assolutamente vedere il deserto, una spruzzata di Asia e una vacanza in moto dopo potrò finalmente dedicarmi a fare viaggi più family friendly.
Mi piace tantissimo svegliarmi di notte e non essere più il solo sveglio in tutta la palazzina, adesso c'e' la mamex che allatta e la trottola che dopo la pappa deve addormentarsi.
Se non vado al lavoro non appena mi sveglio preparo la piccola e la porto fuori, caffè al bar (veloce) giornale (riesco a leggere al max una articolo) e parco km e km di scarozzinamento.
Alla sera non appena torno ancora un bel giro rilassante per il quartiere con la bimba + bicchiere di vino sempre al volo, perché la carrozzina ha le ruote per farle girare.
In casa la serata prosegue con bagnetto e musica soft rilassante se non strettamente per bimbi cmq che piaccia a Tea, e finalmente una bella dormita tutti insieme sul divano con la piccola in braccio e la mammex di fianco. Televisione abolita, non siamo mai stati tv dipendenti ma ora e' sempre spenta e mi piace troppo,
Forse la fortuna e' che la piccola più sta fuori in movimento più e contenta, anche al ristorante più c'e' confusione più lei e' tranquilla.

Amo questa mia nuova vita.

nei post pre-nascita avevo perso l'occasione di attaccare questo spezzone tratto da Jack e Sarah.
http://www.youtube.com/watch?v=QcfnOamAvJM

martedì 6 ottobre 2009

3 settimane con noi

Siamo arrivati a tre settimane, i capelli crescono, e con loro anche la piccola, ogni pomeriggio al ritorno dal lavoro la trovo un po' diversa, meno neonata più' bimba, salvo poi ritornare molto neonata quando smette la sua faccia serena e giocosa per dimostrare quella più' irrequieta quando ha sonno ma non vuole addormentarsi.
Il viaggio prosegue bene, ogni giorno ci domandiamo se stiamo facendo le cose corrette, la domanda principe e' sempre se sta mangiando correttamente, ma sappiamo che e' la domanda più' frequente e tipica dei genitori che allattano al seno. La piccola quando mangia si addormenta ma ormai lo sappiamo e cerchiamo di tenerla sveglia. Spesso con le buone la mamma la accarezza o la stacca e riattacca mente il papà le massaggia il piedino, altre volte con le cattive, la mamma la sballotta, il papa' invece le fa fare il ruttino e con fare minaccioso le dice "cu mangia crisci nu mangia sparisci" , poi si riattacca e finisce tutto quello che c'e' nel piatto. Di giorno dopo la pappa gioca un po' con la mamma o le nonne che la portano spesso al parco (prato) dove si addormenta; quando invece arriva il papà sono le poppate della sera ed e' più irrequieta. Qualche volta la piccola se ne sta nella sua culletta ad ascoltare il suo CD di ninne nanne e si addormenta da sola, più frequentemente invece dopo aver ascoltato le prime ninne nanne tanto quanto basta a mamma e papà per cenare romanticamente a lume di candela con sottofondo rilassante, vuole tante coccole ed essere accompagnata al sonno in braccio al papà o sdraiata sulla mamma dove sta sempre bene.
Dorme? E' la domanda che invece ci fanno tutti - come si chiama? Dorme di notte?- a volta rispondo che di notte esce con le amiche e ci sveglia solo quando rincasa, non ho mai riposato bene forse per questo non di molta importanza all'impossibilità di farsi una bella dormita profonda e continua, capisco che superficialmente e' il cambiamento più evidente, pero' sogno domande diverse tipo: ti sei già' innamorato della tua principessa?, riconosce la voce del papa'? ti segue con
gli occhi quando parli? Cosi' potrei raccontare che SI mi sono innamorato perso, che sicuramente riconosce la voce del suo papà che le racconta una mare di cose di cui non capisce nulla e che fa finta di conoscere ninne nanne che non esistono, riconosce pure che il papa' e' stonatissimo; Si negli ultimi giorni con lo sguardo cerca chi parla, se ha voglia di stare ad ascoltarlo, altrimenti sdraiata sulle mie gambe guarda la libreria e fissa ogni libro come per decidere quale sarà' il primo che legge.

sabato 3 ottobre 2009

buona notte

amo questa vita!!!!!!!!!!!!!!!!!

venerdì 18 settembre 2009

8e10 - it's TEA time!

Esattamente alle 8e10 della 41esima settimana + 4 (15 settembre), fuori ogni tempo massimo la piccola TEA irrompe nella nostra vita e noi nasciamo genitori, finalmente..
Avevamo portato montagne di cose da fare ci aspettavamo 36 ore di monitoraggi e di alterne induzioni con ossitocina invece nonostante l'inizio fosse tutto completamente chiuso, il travaglio si avvia abbastanza spontaneamente e alle 8.10 dopo una notte travagliata la piccola TEA butta fuori prima la testina a pera ricoperta di tantissimi capelli neri e poi tutto il corpicino, subito spalanca gli occhioni e guarda la mamma, povera, ormai senza forze da un ora e mezzo ma bravissima a tener duro e portare a compito il suo delicatissimo lavoro recuperando ogni briciolo di energia disperso nel suo copro per spingere con tutta se' stessa e compiere questo miracolo. la mamma subito si ravvvia per tenerla sul pettto, il papa' emozionatissimo e piagnucolante esce ad annnucciare la nuova nascita e poi si tiene la piccola TEA per un tempo lunghissimo in cui le racconta subito dove e' capitata, cosa le aspetta e due o tre istruzioni su come farla franca.

E' sicuramente un giorno fantastico, per quanto ti prepari e cerchi di immaginarti nulla e' paragonabile alla realtà, il travaglio della mammex e' qualcosa per cui mi sentirò in debito a vita, ogni minuto che passo con la piccola mi sento qualcosa crescere dentro, qualcosa di fortissimo in grando di spazzare via ogni altra cosa, e' l'innamoramento, e' la voglia di accurdirla servirla fare di tutto perche' stia bene, perche' per il papà e' un essere speciale e io avro' cura di te......

video regalo:http://www.youtube.com/watch?v=mElRcWpqTEA


venerdì 11 settembre 2009

-41-

Siamo arrivati a 41, un po' me lo sentivo che non partivamo il giorno stabilito, però avevo passato i nove mesi a dire:-la DPP e' il 4 settembre. il primo ritarda un po' e andremo al 9-9-9, il pericolo e' che ritardi ancora e' nasca 11-9, september eleven, nel caso meno male che non sono gemelle-.
Invece ci siamo e nemmeno l'undici si parte, quindi lunedì pilotiamo, induciamo.
Durante la gravidanza sono passato in mezzo a varie fasi, prima paura, poi scaramanzia poi una gioia immensa ai tre mesi per la dichiarazione ufficiale di futura paternità ( ufficiale solo per me perché la nonnex aveva già fatto dichiarazioni a bassa voce urbi et orbi). Dopo il terzo mese ci sono stati dei mesi tranquilli in cui la pancia cresceva la mammex era sempre più bella, però ci siamo un po' distratti, occupati di altro, siamo stati in vacanza. Dal sesto mese e' iniziato un lavoro di preparazione teorica tra corso pre-parto e svariati libri, dibattiti sulle cellule staminali, sull'allattamento a richiesta. Adesso? FREMO, sono intrepido non vedo l'ora di conoscerla di sapere cosa mangerà quanto dormirà se le piaceranno i giochi insieme. Non vedo l'ora che domini la mia vita, ogni secondo del mio tempo, che mi faccia compagnia nelle mie notti insonni e alla mattina quando mi sveglio troppo presto. Non vedo l'ora di provare quel sentimento di mancanza quando non sono con lei, quella corsa a casa dopo l'ufficio per fare in tempo a vederla. PAURA? Un po' di sana tensione e paura, il parto e' un evento importante e' giusto arrivarci con rispetto, farà tutto la mamma, ma come da ultimo post anch'io avrò i miei compitini speriamo di essere all'altezza.

Venerdì scorso la signora Krugman travagliava tutto il giorno e sabato mattina alle 5e11 partoriva, Emilio era con lei, insieme sono stati bravissimi e la signorina K e' bellissima e simpaticissima, presto la sua e la nostra carrozzina scorazzeranno insieme..non vedo l'ora. (http://diariominimo.wordpress.com/)

viedo regalo:

venerdì 4 settembre 2009

travagliamo papà! - man at work!

Oggi e' la data fatidica, il D(PP) day, questo post infatti e' stato un po' travagliato, l'argomento e' molto interessante ma e' abbastanza di nicchia….. e' un po' come parlare di calcio femminile o di finanza etica. ..addirittura se mettiamo "travaglio + papà" su google i primi cinque risultati parlano di MARCO TRAVAGLIO eppure tutti i futuri papà che conosco assisteranno al parto, per la precisione nel norditalia più del 80% assiste al parto, e nel nord ovest addirittura piu' del 50% partecipa al corso pre-parto, insomma siamo una maggioranza (Fonte: indagine ISTAT)

Leggo qui e la che a differenza dell'atteggiamento che si richiede all'uomo in genere, non dovremo risolvere nessun problema, non dovremo fare praticamente nulla non abbiamo degli obiettivi da raggiungere, piuttosto dovremo essere dolci e teneri, l'opposto di essere me stesso per quanto riguarda, riuscire a non pensare, ma solo sostenere la propria compagna in modo che si senta sicura di quello che decide (epidurale si e no, cesareo si e no, posizione seduta sdraiata a testa in giù), sicura di essere forte ma soprattutto rassicurata che lei si sta comportando benissimo, tutto questo mostrando calma e serenità….bazzecole, un lavora da ragazzi……


Concretamente dovremo:


-annotare il ritmo delle contrazioni quindi segnare l'orario di ogni contrazione


-occuparsi di una contrazione per volta parlandole al'inizio di ognuna fino a quando sarà passata.


-massaggiarla e rilassarla nell'intervallo tra una contrazione e l'altra


-occuparsi dei suoi bisogni fisici (?) tenere a portata di mano caramelle al miele succo di frutta burro cacao…



Sono molto curioso, leggo nel forum della mamme di settembre che le donne sono orgogliose e ringraziano speso il marito che le ha aiutate tantissimo e senza di lui e dell'ostetrica non sarebbe stato lo stesso. Boh speriamo di fare la mia parte e che mia moglie sia soddisfatta, con la teoria sono a posto adesso vediamo la pratica.

da IL SENSO DELLA VITA monty python

"e chi e' lei?"

"io....sono il marito della signora!"

"spiacente , solo le persone interssarte sono ammesse qui!"


video regalo:

Qualche fonte:

http://www.motherlife.com/Doc/SdPadre/SdP-index.htm


http://www.meadjohnson.it/html/ss_rubrique.php?lang=1&theme=108&sstheme=110

martedì 1 settembre 2009

Propositi per l'autunno

Di solito in questi giorni di inizio settembre sono in vacanza, tendenzialmente coincidono con l'inizio della nostra vacanza, infatti da veri radical chic ci godiamo il caldo a Milano in agosto per poi fare le vacanze in mezzo alla pioggia a settembre. Quando gli altri tornano e sono già all'opera per realizzare i loro propositi per l'autunno, noi iniziamo a pensare quali sono le nuove sfide. Quest'anni però e' diverso; le vacanze io non le ho fatte in attesa dell'arrivo della bimbetta, e i propositi per l'autunno sono segnati e obbligati, o meglio il proposito principale e' essere dei buoni genitori (?) e non vale per l'autunno del 2009 ma per il resto di questa nostra vita. Quindi i pensieri sono andati a dei propositi concreti per quando sarò genitore:


- Aiutare la mamma!! Devo ricordarmi che anche se lei alla mattina per i primi mesi non si alzerà per andare al lavoro non vuol dire che e' in vacanza.
- Cercare di stare con la bambina il più possibile, essere una papà super presente, almeno fino a che sarà teen ager, quando FREUD mi dice che dovrò staccarmi per poterla far crescere indipendente.
- Dai 6 mesi ai 6 anni, leggerle ad alta voce tutto quello che sembrerà interessarle.
- Non farle vedere la televisione fino a due anni, so' che sarà difficile. Ma se riesco rilancio fino a 3 anni.
- Non fermare questo entusiasmo iniziale che mi ha portato a scrivere un blog a leggere libri e a tenermi informato perché sono sicuro che tutto ciò non e' fondamentale per essere un buon papà ma nemmeno ci si improvvisa genitori.
- Riuscire ad essere non solo papà ma anche marito, o meglio riuscire a far sentire la mamex una donna stimata e desiderata sempre, e appoggiarla nelle sue future scelte lavorative
- Riuscire a non essere me stesso durante il travaglio, ma una futuro' papà dolce e confortante

video regalo:

giovedì 27 agosto 2009

scarpe per gattonare di lavinia borromeo?...anche no!

Come in ogni preparazione di un lungo viaggio che si rispetti, il tempo e il budget dedicato all'attrezzatura e' importante, a differenza però dei viaggi fin'ora preparati in questa occasione non siamo io e la mamex a dover cercare informazioni bensì sono loro che ci vengono a cercare. Sull'onda dell'entusiasmo per la maternità- ops – paternità siamo stati a riunioni di dimostrative per spiegare tutto ciò che dobbiamo comprare e come utilizzarlo, proprio come la vendita delle pentole. Siamo diventati la coppia più ambita dai pubblicitari, abbiamo scoperto che abbiamo bisogno di cose che non sapevamo nemmeno che esistessero (scarpe per gattonare) e soprattutto abbiamo scoperto che molte cose che avevamo dovevano essere sostituite da cose uguali ma specificatamente per bambini, non più piccole o meno aggressive o più naturali, solo marchiate per bambini.business. In principio, siamo figli dei nostri tempi, solo l'idea di comprare cose per la bambina ci dava senso di gioia, la scelta del passeggino il massimo della goduria, poi un'amica ha insistito per prestarci un po' di cose e abbiamo iniziato a riflettere sia sull'utilità' delle cose, sia sulla necessità o meno di comprarle nuove al posto che averle prestate, abbiamo iniziato a pensare che il consumismo e' un qualcosa che magari noi adulti possiamo facilmente gestire, o con cui possiamo e riusciamo a fare dei compromessi soddisfacenti, MA e' assolutamente PERICOLOSO e DANNOSO per salute dei nostri bimbi. E' necessario riuscire il più possibile a preservarli dalle tentazioni consumistiche, almeno fino a quando non saranno capaci di esprimere un loro punto di vista critico. Secondo Philip Graham professore emerito di psichiatria infantile dell' Instituite of child Health afferma che un fattore che potrebbe influenzare il benessere psicologico dei bambini e' "il senso del possesso", il Dr. Rowan Williams invece ricorda che i bambini devono essere incoraggiati a valutarsi, stimarsi , considerarsi per quello che sono e non per quello che possiedono, non bisogna incentivare una concorrenza materialistica e i valori dell'individualismo piuttosto la cooperazione e il principio di comunità.

Ho cercato di capire cosa e' veramente necessario e cosa e' un falso bisogno e mi sono imbattuto in questa interessante relazione di un convegno pediatrico svoltosi nel 1997

http://www.pinguini.net/convegni/1997/davidson.htm

vi segnalo anche il commento del Pediatra Alessandro VOLTA sulla vecchia campagna proposta dal ministero Attivita' Produttive insieme ad ASSOGIOCATTOLI (ovviamente per parlare di salute dell'infanzia non hanno pensato di coinvolgere il ministero della Sanita'di allora)

http://www.vocidibimbi.it/Mondobimbo/Ruotalibera/Usato_non_garantito.htm

e per finire un interessante altra pagina sempre sul consumismo prenatale, "comici spaventati genitori" di stefano luchetti

video regalo: FIGHT CLUB: le cose che possiedi alla fine ti possiedono


lunedì 24 agosto 2009

A Dad's Way Isn't the Wrong Way: It's Just Different

in questo viaggio non sarò solo ma c'e' una compagna di viaggio, questo rende il viaggio ancor più piacevole però e' ovvio che bisogna mettere in conto qualche tensione attrito. Durante un viaggio io posso voler andare a rilassarmi al sole e lei preferisce magari essere accompagnate in giro per musei io vorrei fare tappa in una città ad alto interesse enologico e lei arrivare velocemente alla meta, normale. In questo papà&mamma express però ogni decisione e' considerata estremamente importante perché pensiamo che sia DECISIVA,quindi ancor più carica di tensione ed inoltre e' un viaggio un po' particolare perché la mamma e' l'unica che ha la patente per guidare la macchina e conosce benissimo la lingua del paese in cui siamo, quindi diciamo che ogni sua decisione pesa molto di più ed ogni volta e' che accetta le nostra proposte e' un po' più una concessione piuttosto che una condivisione, per ogni cosa e' un po'come se dovessimo chiedere l'autorizzazione.


So perfettamente che ho la fortuna di avere la miglior compagna di viaggio possibile, la mamex si e' molto preparata per diventare insieme una buona mamma e un ottima moglie e dice sempre che lei non vuole fare solo la mamma ma spera tanto di continuare a fare la fidanzata del papex. Ho trovato comunque veramente interessante questo concetto del "gatekeeping" o custodia privilegiata, che riassumendolo brevemente (e forse anche banalmente) descrive la situazione in cui la mamma approfitta della sua posizione privilegiata (dominante) nella cura e gestione dei bambini per squalificare l'operato del papà e quindi allontanarlo dall'attività' di genitore attivo, nonostante la volontà di voler essere coinvolto.


Uno studio americano (Brigham Young University family center) afferma che il 20%- 25% delle mamme sono classificabili come "maternal gatekeepers", secondo altri studi questo atteggiamento mina fortemente la fiducia in sé stesso del papà che quindi inizia a rifiutare il compito di genitore sentendolo come una faccendafemminile. Una mamma può essere portata ad essere maternal gatekepers dalla cultura in cui vive che a volte la giudica meno donna e meno mamma se certi compiti vengono svolti in condivisione con il marito. Il grande pediatra BRAZELTON T.B. ne parla in termini meno sbilanciati a favore del papà:- Tutti gli adulti, che si prendono cura di un bambino, entrano naturalmente in competizione tra loro. I sentimenti competitivi sono una componente normale nelle cure di un individuo dipendente. Ciascuno dei due genitori desidera essere un po' più abile dell'altro nello svolgimento delle azioni quotidiane a favore del neonato o del bambino. Tale competizione non è negativa, perché nasce dalla volontà di essere utile e costituisce un decisivo passo in avanti nel processo di attaccamento al piccolo. Se tutta questa competizione non va a discapito del bambino, può essere positiva e costituire una fonte di affettuosa e diligente attenzione per il bambino stesso. Se il papà e la mamma non ne sono consapevoli, la tendenza di un genitore ad escludere l'altro può generare attriti in famiglia. Per esempio, se mentre un neo-papà è alle prese con il cambio del pannolino, la moglie interviene dicendogli: "Caro, non è così che si fa", o mentre sta cercando una posizione idonea per dare al neonato il biberon, lei lo corregge affermando: "Se ti metti così il bambino sta più comodo"; questo già vulnerabile apprendista tenderà a interpretare i suggerimenti come critiche, a provare disagio ed a sentirsi inadeguato. Se i papà partecipano alla cura del piccolo, entrambi i genitori devono essere preparati a questa sottile competizione. Per gli stessi motivi, anche la neo-mamma, ad esempio quando allatta al seno e sente espressioni del tipo: "Il bambino sta di nuovo piangendo! Sei sicura di avere abbastanza latte?".. può patire la situazione e nutrire sentimenti di ansia e/o intolleranza-.


Se invece la divisione del lavoro a casa e' equa in una coppia di genitori lavoratori la donna risulta meno stressata e il papà più felice, il matrimonio più intimo e forte, inoltre gli uomini che si dimostrano volenterosi di dare il loro contributo hanno una vita sessuale molto più intensa….anche i bambini traggono beneficio dal veder il papà lavorare in casa e se lo aiutano e' più facile che con il tempo maturino gli ideali della democrazia e delle solidarietà famigliare.



Prima di una piccola raccolta di riferimenti vi segnalo un link ad un test per capire se tua moglie e' una "maternal gatekeeper".


http://marriage.about.com/cs/roles/a/maternalgate_3.htm



giovedì 20 agosto 2009

cellule staminali

Sottotitolo: perché ho il kit ma non lo utilizzerò!

La conservazione delle cellule staminali e' una questione piena di contraddizioni in cui informazioni obiettive sono scarsamente reperibili, sono strumentalizzate e sono contaminate dal fatto che indubbiamente e' un business e che la parola "cellule staminali" comporta dei NO a priori dalla lobby cattolica (o pseudo tale); inoltre noi futuri genitori siamo comprensibilmente sedotti dalla possibilità di avere un assicurazione biologica per il nostro bimbetto.

Partiamo dalla realtà del nostro paese. In Italia il sangue del cordone ombelicale contenente le cellule staminali si può donare oppure si può richiedere all'ospedale dove si partorisce di estrarlo e si può conservare presso una banca privata all'estero in modo da farne un un esclusivo per la propria famiglia, ovviamente in questo caso per l'utilizzo ci si dovrà recare in un paese straniero. Se si partorisce in un ospedale nel bresciano esiste l'unica (credo?!) banca per la conservazione privata autorizzata in Italia, che ha la forma di una O.N.L.U.S.

L'Italia, dicono, preferisce puntare sulla donazione, perché se tutti donano si crea una banca delle cellule staminali ben fornita così tutti i bimbi che ne avranno bisogno possono trovare facilmente le cellule staminali compatibili. La conservazione privata invece viene bandita sul territorio nazionale.

Prima contraddizione: la donazione e' incentivata ma gli ospedali attrezzati sono pochissimi e se si partorisce nel week end non si può donare, insomma e' quasi impossibile. Praticamente è preferita alla conservazione per uso privato ma sostanzialmente disincentivata.

Seconda contraddizione gli stessi ospedali dove non si pratica l'estrazione del sangue dal cordone ombelicale per la donazione sono però preparati per effettuare l'estrazione se lo scopo e' la conservazione per uso privato in una banca estera (senza ricevere nessuna remunerazione per il servizio) anche nel week end, inoltre anche se un genitore e' disposto a fornire il kit e pagare un corriere espresso per mandare poi il sangue del cordone non in una banca straniera bensì in una banca pubblica italiana (che conserva i cordoni donati), non e' previsto quindi non e' possibile.

Informazione contaminata: ovviamente le banche private sponsorizzano l'utilizzo delle cellule staminali come un ottima terapia per tutte le malattie del sangue oltre ai tumori e altre malattie quali distrofia e ictus. La realtà e' che allo stato della ricerca l'utilizzo attuale delle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale ha due problemi, il primo che sono poche e che anche se le conservi per 25 anni, con garanzie scientifiche solo per i primi 10, in realtà l'efficacia dell'utilizzo richiede un rapporto numero cellule/peso paziente tale per cui, possono servire fin quando il paziente pesa 10 kg cioè più o meno quando ha due anni, il secondo problema e' che dai protocolli per la cura delle malattie del sangue risultano più efficaci il trapianto del midollo osseo e cure tradizionali tipo chemioterapia; l'utilizzo di staminali e' l'ultimo tentativo perché cmq sono poco efficaci. Quindi la conservazione per uso privato e' un' opzione in più un' opportunità' in più, ma non e' una soluzione semplice e garantita, e il rapporto costo beneficio deve essere ben chiaro a chi e' percorre questa strada, tale soluzione inoltre e' comunque disponibile perché dovesse averne bisogno il bambino malato può accedere da un ospedale italiano pubblico alla banca delle cellule staminali internazionali dove grazie a nazioni organizzate come la Germania, c'e' la possibilità di trovare un pacchetto compatibile.

Informazione parziale: In Italia oltre a disincentivare la donazione rendendola piena di ostacoli, e rendendo la conservazione possibile solo a chi può permetterselo, l'ente nazionale per i trapianti, dice che la conservazione per uso autologo (che in Italia e' permessa se la banca ha la forma di una ONLUS = Terza contraddizione) e' inutile e dannosa perché le cellule se provengono da un soggetto malato saranno malate e se vengo trapiantate nello stesso soggetto non venendo riconosciute come cellule estranee non faranno il loro compito di ripulire l'organismo. Parzialmente Falso perché ci sono diversi casi e diverse malattie trattate con il trapianto di cellule staminali, non tutte e' possibile trattarle con trapianto autologo ma alcune si . Non si può' dire come fa il ministero della sanità italiano che non e' mai possibile un trapianto autologo. Dovrebbe dire che questo rende ancora meno utilizzabile il cordone e abbassa le statistiche di utilizzo di cellule staminali per uso autologo.

Segue una breve bibliografia:

lunedì 17 agosto 2009

ridiamoci su

PAPEX:"...ma la piccola potra' bere il vino?"
MAMEX:"...vino? ma i bimbi bevono il latte!"
PAPEX:"...latte?!...ma non fa acidita' con le cozze?!"

venerdì 14 agosto 2009

express???

per adesso e' come se fosse prima di un viaggio, un viaggio di quelli importanti, di quelli che ti compri un po' di guide, ricerchi nei blog tutte le impressioni, non prenoti nulla e quidni raccogli tutte le info per poi affrontare tutto on the go.....sara' un viaggio lunghissimo e bellissimo. Io mi sto preparando! per ora ho letto "il linguaggio segreto dei neonati" di Tracy Hogg , "padri e figlie" di Alain Bracconnier , "nascere genitori" di Alessandro Volta, credo di avere tempo anche per un quarto libro prima della partenza...sotto mentite spoglie mi sono intrufolato in un newsgroup delle mamme di settembre.....la maternità' leggo che richiede uno sviluppo DelLa parte femminile anche del papa', pronti partenza via ho messo lo smalto e mi limo le unghie, cosi' ho anche smesso di mangiarmi le unghie......ho sempre pensato che il bello di viaggiare e' anche affrontare gli inghippi, organizzare i trasferimenti superare gli imprevisti, non e' solo vedere paesaggi, ma viverne le problematicita'...allora arriveranno le notti insonni, le coliche e sarà dura capire come risolverle ....ma son tutte cose che rimarranno quando poi torneremo indietro a rivedere le foto a ricordare quella fantastica vacanza quella dopo marrakech express dopo la patagonia express ci siamo buttati nella viaggio piu' bello "PAPA' EXPRESS" .

giovedì 13 agosto 2009

Da Cedrone a Paolino….

Nella mia prima vacanza da solo il massimo della soddisfazione non e' stato sulla brandina alle 4 di mattina con il mio sogno di una notte di mezza estate tra le braccia, bensì quando, sul campetto di beach volley un appena-conosciuto compagno di squadra mi chiama "ehi CEDRONE". Che soddisfazione il mio mito, la mia massima aspirazione era proprio lui, Cedrone, lassù in cima alle montagne per scrivere un libro, di corsa in mezzo al nulla come Abebe Bikila in cerca della "gasolina" e poi giù in bicicletta nel deserto ….si mi sentivo Cedrone a 17 anni……a 25 invece con un lavoro in banca che cozzava un po' con quello che pensavo di voler fare mi sentivo più il "Ponchia" ...alla soglia dei 35 invece muoio dalla voglia di sentirmi come Paolino "bacio, bacio , bacioooooooooo".

CEDRONE:"Sono andato in montagna perché ho letto ''Angeli della desolazione''....di Kerouac. Lui ha scritto il libro e dopo nove mesi è tornato giù.

lo sono lì da dieci anni."

PAOLINO: "non hai scritto un libro."

CEDRONE:"Già....Nemmeno tu hai scritto un libro."

PAOLINO:"lo ho fatto due bambine....

....A volte sai che cosa faccio?

Le guardo mentre dormono.

A volte le annuso anche."