giovedì 20 agosto 2009

cellule staminali

Sottotitolo: perché ho il kit ma non lo utilizzerò!

La conservazione delle cellule staminali e' una questione piena di contraddizioni in cui informazioni obiettive sono scarsamente reperibili, sono strumentalizzate e sono contaminate dal fatto che indubbiamente e' un business e che la parola "cellule staminali" comporta dei NO a priori dalla lobby cattolica (o pseudo tale); inoltre noi futuri genitori siamo comprensibilmente sedotti dalla possibilità di avere un assicurazione biologica per il nostro bimbetto.

Partiamo dalla realtà del nostro paese. In Italia il sangue del cordone ombelicale contenente le cellule staminali si può donare oppure si può richiedere all'ospedale dove si partorisce di estrarlo e si può conservare presso una banca privata all'estero in modo da farne un un esclusivo per la propria famiglia, ovviamente in questo caso per l'utilizzo ci si dovrà recare in un paese straniero. Se si partorisce in un ospedale nel bresciano esiste l'unica (credo?!) banca per la conservazione privata autorizzata in Italia, che ha la forma di una O.N.L.U.S.

L'Italia, dicono, preferisce puntare sulla donazione, perché se tutti donano si crea una banca delle cellule staminali ben fornita così tutti i bimbi che ne avranno bisogno possono trovare facilmente le cellule staminali compatibili. La conservazione privata invece viene bandita sul territorio nazionale.

Prima contraddizione: la donazione e' incentivata ma gli ospedali attrezzati sono pochissimi e se si partorisce nel week end non si può donare, insomma e' quasi impossibile. Praticamente è preferita alla conservazione per uso privato ma sostanzialmente disincentivata.

Seconda contraddizione gli stessi ospedali dove non si pratica l'estrazione del sangue dal cordone ombelicale per la donazione sono però preparati per effettuare l'estrazione se lo scopo e' la conservazione per uso privato in una banca estera (senza ricevere nessuna remunerazione per il servizio) anche nel week end, inoltre anche se un genitore e' disposto a fornire il kit e pagare un corriere espresso per mandare poi il sangue del cordone non in una banca straniera bensì in una banca pubblica italiana (che conserva i cordoni donati), non e' previsto quindi non e' possibile.

Informazione contaminata: ovviamente le banche private sponsorizzano l'utilizzo delle cellule staminali come un ottima terapia per tutte le malattie del sangue oltre ai tumori e altre malattie quali distrofia e ictus. La realtà e' che allo stato della ricerca l'utilizzo attuale delle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale ha due problemi, il primo che sono poche e che anche se le conservi per 25 anni, con garanzie scientifiche solo per i primi 10, in realtà l'efficacia dell'utilizzo richiede un rapporto numero cellule/peso paziente tale per cui, possono servire fin quando il paziente pesa 10 kg cioè più o meno quando ha due anni, il secondo problema e' che dai protocolli per la cura delle malattie del sangue risultano più efficaci il trapianto del midollo osseo e cure tradizionali tipo chemioterapia; l'utilizzo di staminali e' l'ultimo tentativo perché cmq sono poco efficaci. Quindi la conservazione per uso privato e' un' opzione in più un' opportunità' in più, ma non e' una soluzione semplice e garantita, e il rapporto costo beneficio deve essere ben chiaro a chi e' percorre questa strada, tale soluzione inoltre e' comunque disponibile perché dovesse averne bisogno il bambino malato può accedere da un ospedale italiano pubblico alla banca delle cellule staminali internazionali dove grazie a nazioni organizzate come la Germania, c'e' la possibilità di trovare un pacchetto compatibile.

Informazione parziale: In Italia oltre a disincentivare la donazione rendendola piena di ostacoli, e rendendo la conservazione possibile solo a chi può permetterselo, l'ente nazionale per i trapianti, dice che la conservazione per uso autologo (che in Italia e' permessa se la banca ha la forma di una ONLUS = Terza contraddizione) e' inutile e dannosa perché le cellule se provengono da un soggetto malato saranno malate e se vengo trapiantate nello stesso soggetto non venendo riconosciute come cellule estranee non faranno il loro compito di ripulire l'organismo. Parzialmente Falso perché ci sono diversi casi e diverse malattie trattate con il trapianto di cellule staminali, non tutte e' possibile trattarle con trapianto autologo ma alcune si . Non si può' dire come fa il ministero della sanità italiano che non e' mai possibile un trapianto autologo. Dovrebbe dire che questo rende ancora meno utilizzabile il cordone e abbassa le statistiche di utilizzo di cellule staminali per uso autologo.

Segue una breve bibliografia:

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