mercoledì 26 maggio 2010

scusate il ritardo!


Scusate l’assenza, scusate il ritardo, non lo faccio più anzi no, capiterà ancora non me ne vogliate.


Come altri, come tanti ho cercato di fare un blog, di scrivere qualcosa di interessante. In verità e’ nato come il modo più efficiente per non perdere il quaderno con gli appunti di viaggio e per averli sempre sottomano, da aggiornare da consultare. Poi per riuscire a scambiare qualche opinione con chi vive le stesse emozioni e le stesse problematiche. Un modo per tenerne traccia.Questi erano i buoni propositi. Mi sono però dato anche delle regole, una su tutte, una che cerco senza grandi risultati di applicare da tempo: “ non appesantire il mio tempo libero”, cioè avere del tempo libero, libero dal lavoro, dal lavoro per la casa, libero per occuparlo giocando con mia figlia libero per occuparlo coltivando il rapporto con mia moglie, libero per godermi i miei amici, assolutamente non libero da impegni familiari…il blog e’ sicuramente un passatempo che rischia però di diventare una scadenza, l’ennesimo pallino dell’elenco non numerato della lista di cose da fare, quindi fin dal principio mi sono imposto che non doveva essere un impegno, anche se questo significava un po’ limitare l’esperienza. Così è stato.


Nel frattempo la mia paternità avanza, tutto benissimo, la piccola ha avuto il raffreddore anche l’otite con la febbre, ha visto il mare del sud, si tuffa in piscina, inizia a giocare con la sua amichetta prediletta , ma e’ sempre una brava bimba che dorme più di suo padre, mangia di tutto sta con tutti ed inizia a avere le sue preferenze i suoi obiettivi, e li fa sentire.


Io invece mi sento veramente diventare grande, una sensazione molto più forte di quando ho iniziato a portare la fede al dito, non so?! forse saranno i parasoli a forma di orsacchiotto e il seggiolino fisso in macchina, sarà la nuova casa tipicamente “da famiglia” e non da single o coppia (diciamolo pure) dinky. Non e’ una cosa negativa è una cosa che mi da soddisfazione ne sono anche orgoglioso. A volte mi osservo come se fossi un vicino affacciato al balcone, e vedo la mia erba come la più verde, invidio la mia famiglia felice. E’ come se fosse un raggiungimento di un obiettivo che in realtà non mi sono mai posto. Mi spaventa un po’ perché mi sembra di essermi adeguato ad un modello di famiglia televisivo, mi tranquillizza il fatto che è più un modello della televisione di 30 anni fa, tipo happy days, non certo la famiglia di “tutti pazzi per amore” o la famiglia di simona ventura