giovedì 31 dicembre 2009

OT : "Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero?"

Fosse finito l'anno scorso il decennio avremmo detto che gli anni zero hanno dimostrato che il capitalismo alla fine non era il migliore dei modi (modi non mondi) possibile e che il mondo cmq poteva rinascere visto che l'america ha svoltato con un presidente nero (il nero a fine decennio andava tantissimo, invece ora va il blu). Invece dopo solo un anno siamo confusi e felici che il capitalismo alla fine ha retto consentendo a pochi di stare bene e a molti di stare peggio e che obama si e' gia' meritato un premio nobel sulla fiducia.
Degli anni zero ci ricorderemo un terremoto uno tsunami, facebook e wikipedia, la riabilitazione di craxi di andreotti , le torri gemelle e la guerra al terrorismo, l'influenza A, la mucca pazza e l'aviaria e ryan-air.
Negli anni doppio zero, abbiamo avuto conferma che morto un papa se ne fa un altro e che l'Italia poteva veramente vincere un mondiale.

Io personalmente li ho iniziati facendo il militare e li finisco finalmente padre, in mezzo sono stato e sarò ancora marito di un'ormai mamma, figlio di ormai nonni e fratello sempre meno maggiore ma anche nipote di nonni e zii che non ci sono più. Sono andato a tanti funerali e a tanti matrimoni, in chiesa e in comune anche di uomini con uomini, a qualche battesimo, solo in chiesa. Insomma tipo "la meglio gioventù".
Solo ora che sono finiti ho scoperto che erano gli anni zero, i prossimi come si chiameranno?
La piccola ha tre mesi, nel 2010 avrà un anno, nel 2011 due nel 2019 dieci, per tutto il prossimo decennio per ricordarsi la sua età basterà sommare le ultime due cifre, eppure se penso a lei nel futuro me la immagino solo quando sarà nonna e i nipoti diranno di lei che "la nonna Tea e' del nove" perché chi nasce nel nove può solo essere anziano (..e speriamo saggio), e' giovane solo chi nasce negli anni sessanta (ho sempre pensato sesanta con una "s") o settanta e irresponsabile chi nasce negli ottanta.
Felice anno e decennio nuovo.

1 commento:

sicampeggia ha detto...

carissimo, neanche io avevo mai pensato che questo decennio appena passato sarebbe stato ricordato come "anni zero" e ti dirò che, pensarci adesso, non mi fa nessun effetto particolare. Certo mio nonno era del 1909 e da questa prospettiva fa un altro effetto. I nostri figli nascono all'inizio del secolo, momento che, dall'anno mille in poi, ha sempre avuto un'aura di pesantezza, seriosità e problematicità. Meno male che sono piccoli e si apriranno alla vita che già saranno i trenta, più o meno. Ecco gli anni trenta sono già abbastanza lontani dal margine, vicini al centro e distanti dalla fine quanto basta. Forza e coraggio, ce la faranno.
Sorvolo su bilanci e ricordi, ribadendo che, da genitori, ci tocca un compito epocale, appunto.
Per la verità l'unico pensiero che mi ha colpito in questo inizio di anno è che nonostante il gigantino abbia solo tredici mesi, ha già vissuro in tre anni diversi: 2008/2009/2010. Mi rendo conto che è ovvio, eppure non riesco a non stupirmi ogni volta che ci penso. Sarà che con i bimbi davvero ogni mese diventa essenziale e unico. Mi dicono: "dai che è già passato un anno", rispondo: "ci siamo sudati ogni singolo giorno".
E continuamo: l'altro ieri il piccolo si è raffreddato (forze influenza A, data la velocità di trasmissione alla sottoscritta), oggi la pediatra mi parla di piccola bronchite da curare con l'antibiotico. E vai. Solo l'anno passato stavo qui a vantarmi di non averne mai fatto uso. Cominciamo bene!
E adesso vado a dormire che la scorsa notte è stato un incubo e non mi reggo più in piedi.
ciao ciao.